mercoledì 10 luglio 2013

Shed my skin

Oggi ho fatto il mio ultimo esame qui alla Freie.

La professoressa avrà di che ridere almeno per un po' di tempo con il mio compito.
All'inizio dell'esame ha aperto il mio dizionario per controllare che non avessi bigliettini ed ha trovato solo un cuore disegnato a penna nera su foglio bianco. Irene, l'anno scorso, probabilmente a Zattere.
Ha sorriso. Non sa quante risate invece si farà a leggere tutto il mio esame.

Ma questo non era il punto, il motivo per cui ho aperto la pagina di scrittura sul blog. 

Vorrei sempre essere evitare di essere fatalista... Ma uscita dall'aula, salutati i compagni, recuperato due Schein, e pagato l'ultimo affitto dello studentato ho comprato un crostino da Back Factory a Rathaus Steglitz e mi sono fermata dalla fontana a mangiarlo. Un solo crostino. 

Un pensiero si è avvicinato piano piano, lasciando il mio sguardo sospeso nel vuoto, a mezz'aria; mancano solo 7 giorni alla partenza.

Ed ora mi rendo conto come quelle canzoni che tanto mi avevano incoraggiata alla partenza ora sono le stesse che mi consolano al ritorno. Come ho già detto, i punti di riferimento ora sono in subbuglio: casa e destinazione ora non sono ben definiti, e oriento le parole della canzone che sto ascoltando nella direzione che sto seguendo ora, che non saprei bene dire se è verso casa, un ritorno, un andata, un passaggio. 

Stasera ultima cena tutti insieme, e momenti malinconici nel guardare le foto da settembre con quelli che sono stati la mia famiglia da settembre. Dopodomani Sara parte. E Federica è partita lunedì. Ero totalmente anestetizzata da pensieri che in quel momento mi hanno impedito di lasciarmi andare a scene melodrammatiche.
Ora tante cose mi ronzano per la testa, come non sapere come ringraziare queste persone. 

Lettere? Regali? Tutto mi sembra così banale..
Come fare a ripagare persone così per aver ricevuto da loro una ricchezza tale?





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