venerdì 26 ottobre 2012

Per non dimenticare una Berlino col sole


Lo vedete questo?

No, non é un revival di Woodstock versione tedesca, nemmeno un concerto di una qualche pop star che all´improvviso ha deciso di esibirsi in un parco a Berlino a mó di Beatles sul tetto della Apple. Non é un flash-mob, nemmeno un raduno degli adepti di Raël. E no, per davvero, nessuno di loro sta aspettando l`uscita dell´Iphone 5!

No, no, no! Nulla di cosí complicato.

Questo é una dei momenti della settimana a cui preferisco assistere da quando sono qui a Berlino: la domenica pomeriggio al Flohmarkt al Mauer Park. É quasi un must, non penso d´aver fatto altro nelle domeniche pomeriggio in cui sono stata qui. Svegliarsi tardi, rincoglioniti, mangiare in fretta e, notando uno degli ultimi soli caldi dell´anno, precipitarsi in u bahn con tutto il piano dello studentato.
Questa domenica é stata una meraviglia di sole (20 gradi) che nemmeno il piú oberato di studio ha potuto ignorare. Vedi la dichiarazione della mia coinquibagno Sara, che resistendo alla nostra insistenza per farla uscire, ribatteva "non posso davvero, domani ho una presentazione". Poi l´occhio le é scappato alla finestra.

Dopo un´ora era in canottiera con noi nella folla del Karaoke a strepitare per audaci soggetti che, senza paura alcuna, davanti ad una folla di qualche centinaio di persone, impugnano il microfono urlando frasi a caso con una melodia inventata su una base, diventano star osannate dal pubblico.

Altroché Beatles!

Alcuni di loro si cimentano in balletti, incitando le persone, che comodamente sedute sui gradoni, bevono birra e assecondano le smanie di protagonismo delle star per caso. Tutto questo con un impianto da due soldi, con un irlandese che conduce il tutto e si occupa di chiamare le persone che si sono messe in lista per umilars..ehm, cantare. Ma comunque alcuni di loro sono veramente bravi. Alcuni. Pochi.

E se il karaoke non soddisfa piú e le star piú divertenti (alle quali alle volte vengono dedicati fan club, tornando ogni domenica) sono andate via, si puó andare al mercato delle pulci, proprio dall´altra parte del prato, per scoprire cimeli usati molto preziosi.. ed economici.

Penso che il karaoke fatto in questo modo, cosí genuino, fatto dal niente, costruito dalla semplice voglia delle persone che lavorano e studiano di rilassarsi un po´ durante il finesettimana, sia una delle ultime cose che mi sarei mai aspettata di vedere in Germania. Se non in una capitale. Il tutto ha un´atmosfera paesana, rilassata, da fiera.. 

Ad ogni modo é una meraviglia di cui potremo godere ancora per poco. Oggi ci sono 7 gradi e le temperature stanno cominciando lentamente a scendere, e scendere e scendere..

L´unica cosa positiva é che probabilmente si avrá un motivo in piú per stare in casa a studiare.


forse.

domenica 14 ottobre 2012

Maledette deadlines!

Se quest’estate pensavo che la burocrazia erasmus per la partenza fosse insormontabile, dovevo veramente ancora arrivare a vedere come sarebbe stata quella per la permanenza. Carte, iscrizioni, cifre, orari d'ufficio, persone da rincorrere, corridoi in cui perdersi, test d'ingresso, ma soprattutto.. le deadlines

Proprio così: i termini d'iscrizione. Qui in erasmus il termine inglese deadlines si erge in tutto il suo pieno significato burocratico, nel senso che sai già cosa ti devi aspettare se non le rispetti: la morte

Ho sperimentato io stessa questo orrendo presentimento, quando venerdì mi sono alzata nella mia stanza in studentato qui a Lankwitz e già dalla luce del sole fuori già sentivo che c'era qualcosa fuori posto nell'ordine dell'universo.. Non ho realizzato cosa fosse finchè non sono arrivata in facoltà a Dahlem Dorf dopo mezz'ora di autobus, ed ho incontrato Federica, Federella, Federocca, (sì, è la stessa persona, ma essendo la prima volta che la cito volevo scrivere un po' di suoi soprannomi idioti, e non posso scriverli tutti purtroppo) la quale aveva appena finito il test d'ingresso per partecipare ai corsi di inglese.


"Cià Fede. Com'è andata?"
"Boh non so. Spero di non doverci litigare per farmi mettere almeno nel B1"
"Ah. Ma poi ce ne sono di altri test per frequentare inglese lingua, vero?"
"Penso il 15. Ma forse no."
"WTF &%$£&£%$%?!"

Ma non mi sono persa d'animo. Dopo aver preso mentalmente nota di autopunirmi per questa dimenticanza, ho scritto un totale di 14 mail ad ogni singolo professore di inglese, scrivendo la mia situazione, che consisteva in poche parole in un auto-compatimento del tipo "sono una povera idiota erasmus, per giunta italiana, non avevo visto che il deadline era.. blablabla" che mi hanno detto, con una mano davanti alla bocca e tossicchiando un po', essere una mossa che funziona quasi sempre.

Il passo successivo è un italico pianto disperato.

Ma per fortuna non sono arrivata a tanto... Il coordinatore di inglese riceve al martedì mattina, fortunamente. Si lascerà impietosire? 

Domani iniziano le lezioni. Speriamo che tutto sia in ordine nell'universo...preservo le lacrime di coccodrillo per una situazione di reale necessità, e spero non sarà dovuta ad una condanna a morte per mancata attinenza ad una spietata ed indomita deadline...



lunedì 8 ottobre 2012

Robba da tedeschi.. Ammazza 'e zozzeria!

E' ufficiale: devo rimanere qui in studentato almeno fino alla fine di novembre. Se consegno la disdetta con l'indirizzo di casa nuovo entro il 15 ottobre posso andarmene e chi s'è visto s'è visto. Così mi ha detto la signor(on)a Morhardt, l'amministratrice, con un languido sforzo di sembrare compassionevole nei confronti di chi è finito a vivere in un qualcosa che assomiglia vagamente ad un bed and breakfast misto ad un internazionale pollaio. Per quanto la lingua tedesca si presti ben poco alla compassione... Ha fatto sforzo doppio, l'ho apprezzato.
"Mi dispiace, ma per un prezzo così che cosa si aspettava?"
Non mi aspettavo tutto lo sporco che ho trovato..

Ma posso scommetterci, che sicuramente lo sporco non si aspettava me.

Già, è stato così che stasera sotto gli occhi esterrefatti dei miei compagni di piano, con cui condivido quello che fino a stasera non si poteva chiamare cucina ma che da ora lo è in piena regola, ho dato sfogo ad un raptus igienista che si celava in me da tutta una vita. E mi hanno vista come mai vedranno nessun altro italiano. Un'italiana disposta a tutto, anche a pulire da sola con smania omicida fino all'ultima macchia sudicia nell'ultimo angolo di muro. Un'italiana con gli occhi iniettati di sangue armata di detergenti fino ai denti. Un'italiana che se avesse potuto avrebbe passato il lanciafiamme e avrebbe ricomprato tutto di tasca sua da IKEA.

L'unica italiana del piano.
L'italiana che renderà la vita difficile a chiunque provi a risporcare la cucina e riportarla al suo stato d'origine.

Assì Frau Morhardt? Non posso andarmene? Genau.

Così mi avrete.

E dopo lo sterminio del sudiciume, mi sono preparata il mio primo piatto di pasta da quando sono qui. Mai mangiato un piatto di pasta così buono!

Crucchi e disordine come il maccherone:

"Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo adesso... io me te magno!"