giovedì 8 novembre 2012

Chiacchiere accademiche e sviolinate romantiche

"Studentato, mercato delle pulci, karaoke... sì, bello! Quante belle cose che fai Rita! Ma... "

Se ve lo state chiedendo, sì, che voi ci crediate o no, sì.

Vado anche a lezione. Liberi di non crederci. Ebbene sì, contro ogni aspettativa nata dal racconto dell'amica della figlia della parrucchiera di Salvatonica che ha sposato il cugino acquisito di vostra madre andato in Spagna quindici anni fa a dare quel maledetto esame di procedura penale, tornato con laurea in mano padroneggiando 5 lingue tra cui l'esperanto e un fegato da cirrosi epatica, anche gli Erasmus vanno a lezione. Eccome se ci vanno.

Se state leggendo questo blog puramente per avere informazioni turistiche su Berlino, se siete parte di quella schiera (molto folta a dire la verità) convinta che Erasmus=grattarsilapanzasbronzarsi&movida alldaylong, oppure matricole che sognano che questo non sia l'ultimo anno per le partenze erasmus per partire a non fare un tubo per un anno, questo non è il post che fa per voi.

Ma non andrò a spiegarvi generalmente come funzionano certi meccanismi accademici per gli Erasmus, perchè si trova tutto in internet spiegato tre volte meglio di come potrei farlo io. Vorrei solo spiegare brevemente il modo di insegnamento tedesco... A cui ci stiamo lentamente abituando. lentamente.

Certe cose possono essere capite appieno solo da studenti universitari. Certe tragedie solo da chi è passato per un Erasmus.

Si presuppone che uno studente erasmus voglia dare un numero dignitoso di esami, per non dover tornare a casa con la coda tra le gambe dopo aver dato un esame da tre crediti. Qui in Germania le lezioni si dividono principalmente in due modi, le Vorlesungen e i Seminar che hanno a loro volta diversi derivati. Ma principalmente quello che si intende per Vorlesung è la nostra tipica lezione ad un corso di laurea triennale; lezione frontale con professore davanti qualche centinaio di studenti, che parla, e parla e parla.. e se si è fortunati alla fine c'è spazio per le domande. Che puntualmente non vengono poste perchè nel frattempo della lezione sono tutti morti di noia. Qui questo tipo di lezione non rientra nel tipo di corso che dà un numero dignitoso di crediti per coprire qualsiasi esame italiano. Quindi, addio pennichella durante l'ora di Storia Moderna.

I Seminar sono quel tipo di lezione a cui io, studentessa appena del secondo anno di un corso di laurea triennale, non ero assolutamente pronta. Pochi partecipanti, al massimo una ventina, requisiti:

  • partecipazione attiva (attivissima direi!) 
  • preparazione di una presentazione da esporre davanti alla classe
  •  preparazione di un "research paper" di 15 pagine da consegnare alla fine del semestre
  •  contatto diretto con il professore (che per la prima volta riesco a vedere da qualche metro di distanza, senza l'aiuto del binocolo che avrei dovuto usare l'anno scorso in Rio Nuovo o a San Basilio.)

Non ci sono gli esami in questo tipo di corso, essendo richiesti molti lavori scritti e letture da fare di settimana in settimana per prepararsi alla nuova lezione. La partecipazione attiva è la cosa che preferisco, il momento che chiamo, citando la mia prof di italiano delle superiori, "La fiera delle banalità".

Il tutto inizia con un botto, la domanda - "Avete considerazioni?" - del professore. In quel momento chiunque può sparare la fesseria più grossa del mondo, dal ripetere alla lettera qualcosa appena detto dal professore oppure recitare a memoria Carducci o imitare la Carrà.

Va tutto bene, e per i professori sono tutte "grandi domande, interessanti, considerazioni accurate". Tutto questo all'inizio avveniva sotto gli occhi esterrefatti, o meglio nelle orecchie stupefatte mie e dei miei compagni di merenda erasmus. Ora non ci facciamo nemmeno più tanto caso, se non qualche momento in cui si vorrebbe lapidare il secchione di turno che alza la mano per dire la solita ovvietà rimescolando tutti i contenuti della lezione.

Lo so cosa stanno pensando alcuni: per la magistrale questo tipo di corso non è così strano.
Bè, per una che ha finito appena il primo anno di un corso di laurea triennale, lo è.

E' così che mi ritrovo catapultata in un sistema che mi era lontano, a cui mi sto lentamente abituando, come a mille altre cose a cui non faccio nemmeno conto.
Il mio cuore si sta piano piano affezionando a questo cambiamento...
Che cambiamento più non è, essendo ormai la mia normalità.

Nel frattempo il tempo passa, il freddo sta arrivando, e la settimana scorsa tre quinti di famiglia Fabbri era riunita in suolo tedesco, si spera a breve in qualche foto! E in arrivo tra tre giorni c'è un pezzo di estate che arriva e rimane per una settimana...

Sentirete al meteo di un anomalo innalzamento della temperatura.. Non stupitevi. E' tutto sotto controllo qui a Berlino.

(:





3 commenti:

  1. ciao rita! ho appena finito di leggere tutti i post, e questo mi ha stupita perchè la mia prof di linguistica tedesca ci ha spiegato la differenza tra Vorlesungen e Seminar alla prima lezione!
    E' sempre un piacere leggere quello che scrivi, mi fai troppo sorridere con le tue figure barbine!
    michy

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